Un’idea è un come un diamante grezzo che deve esser elaborato perché attesti il suo raro valore.
Un’idea è un come un diamante grezzo che deve esser elaborato perché attesti il suo raro valore.
La prima cosa da fare è non divulgarla o presentarla al pubblico prima di averla brevettata.
La pubblicazione (per esempio ad una fiera o ad un evento o sulle pagine di una rivista di settore) trasformano l’idea o il prodotto in “tecnologia nota” e pertanto non sarà più possibile proteggerlo in alcun modo, né da parte vostra né da parte di nessun’altro.
Quando la vostra idea vi convince, è molto utile rivolgersi ad un consulente esperto che possa assistervi per arrivare ad un brevetto o alla registrazione di un marchio attraverso il percorso più idoneo.
Il nostro Studio opera nel settore dal 2011 ed è quindi il partner ideale a cui affidarsi per sviluppare l’idea, creare il marchio, e dare vita ad un’azienda che possa permettervi di progettare e proteggere la vostra idea o il vostro marchio e permettervi di sfruttarlo economicamente per molti anni.
Ogni azienda, dalla più grande alla più piccola, possiede un proprio patrimonio di conoscenze ed esperienze derivate dalla sua storia e dalla sua cultura tecnica. Purtroppo, molto spesso la stessa azienda non ha coscienza di questo patrimonio benché sia proprio quello che la rende unica e la differenzia dalle altre.
Nel mercato moderno proporre qualcosa di unico che possa far emergere la propria azienda dalla massa di concorrenti è essenziale per la sopravvivenza.
Proteggere questo patrimonio di unicità, nelle forme previste dalla legge (brevetti o altri titoli), può creare un importante valore aggiunto e dare un decisivo vantaggio competitivo a chi lo possiede.
Per contro, il non proteggere questo patrimonio di conoscenze aziendali, o non considerare di poterlo fare, può significare perdere l’occasione per valorizzare l’azienda, e comunque porta a non tenere conto del fatto che ormai l’economia è mondiale e i beni intangibili aziendali e i titoli che li proteggono, quali i brevetti ed i diritti di proprietà intellettuale in generale, sono destinati ad avere una rilevanza sempre maggiore.
“Brevetto” non significa necessariamente e automaticamente “successo” di un prodotto: un prodotto o un’idea coperte da brevetto devono essere sviluppate e gestite come un qualsiasi altro prodotto; il brevetto è quel qualcosa in più che permette solo a voi di sfruttarlo economicamente e che vi da un vantaggio inestimabile sulla concorrenza.
Il nuovo prodotto può costituire a tutti gli effetti un elemento di innovazione, ma questo riconoscimento passa attraverso una serie di azioni, uno delle quali è il brevetto.
Un brevetto può anche essere concesso in licenza, azione che permette di recuperare gli investimenti tecnologici e finanziare nuove attività di ricerca e sviluppo a fronte di un rischio limitato.
Prima di brevettare un prodotto però è assolutamente necessario far effettuare delle ricerche preliminari, per evitare di sprecare tempo e denaro brevettando qualcosa che già esiste e incorrere in richieste di risarcimento da chi deteneva già un brevetto uguale o molto simile.
Il nostro Studio, oltre ad assistere i propri clienti nelle fasi preliminari di un percorso di brevettazione e nelle pratiche di brevetto vere e proprie, offre anche un altro importantissimo servizio, costituito dalla sorveglianza post-brevettuale: questa è un’azione di strategica importanza effettuata attraverso l’informazione al cliente circa l’esistenza o meno di brevetti depositati da concorrenti e di brevetti depositati in settori tecnologici di particolare interesse del cliente. Questo strumento consente al cliente di tenere in sotto controllo lo sviluppo di determinate tecnologie e l’attività brevettuale di aziende concorrenti, oltre che di verifica di tentativi di frode ai propri danni.
RE3CUBE
Dispositivo per la gestione della sterilizzazione dei rifiuti da remoto
RE3CUBE
Valvola rotante autosezionante per il confinamento dei rifiuti ad alta temperatura
Pelican 4.0
Monoblocco per la sterilizzazione e compattamento di grandi quantità di rifiuti infetti in loco
DYAMOND
Forno robotico per cottura della “pizza alla napoletana”
FURBYE
Sistema per la rimozione magnetica dei peli di muta da piccoli animali domestici
BIOWASTECONTROL 2.0
Sistema per il trattamento dei rifiuti infetti per piccoli produttori
EASYSTERILL 4.0
Sistema di sterilizzazione dei rifiuti ospedalieri presso strutture sanitarie
IL PANINO DI ANDREA
Sistema integrato di panini della tradizione distribuiti da truck-food
SNAP
Sistema di posa automatico per rampe, strade, autostrade, di resistenze riscaldanti
INCUBEND
Processo per convertire un rifiuto pericoloso in un manufatto.
Sterilizzare/sanificare e triturare detto rifiuto pericoloso/speciale, ottenendo un rifiuto speciale non pericoloso
INCUBEND
Processo per convertire un rifiuto pericoloso in un manufatto.
Inertizzare detto rifiuto speciale non pericolo, ottenendo detto manufatto, ovvero END OF WASTE
INCUBE
Manufatto comprendente un rifiuto sterilizzato e un agente legante configurato per inertizzare detto rifiuto sterilizzato
COMBO-DUSTY 4.0
Impianto scarrabile automatico ed autosufficiente per il trattamento dei rifiuti ospedalieri di aziende sanitarie medio grandi completo di lava-bidoni integrata
DUSTY 4.0
impianto automatico continuo per la sterilizzazione dei rifiuti ospedalieri o il trattamento di tutti quelli da sanificare o compostabili. Capacità modulante da 500a 2500 Kg/h
Curriculum vitae Scibilia Luciano
Scibilia Luciano
Nato a Siracusa il 19/12/1959
Professione: libero professionista
Esperienze di scolastiche
Esperienze di lavoro
Quando si parla di brevetti non possiamo dimenticare i brevetti storici e fondamentali, vale a dire quelli che hanno fatto la storia e contribuito a cambiare e migliorare la vita sulla terra e che hanno segnato un importante salto in avanti nel continuo ed inarrestabile progresso della tecnica, offrendoci invenzioni di cui tutti noi oggi beneficiamo: il telefono, la lampadina elettrica, la radio, la televisione, fino ad arrivare ai giorni nostri con il mouse che ci consente di interagire con lo schermo di un computer, lo smartphone e la rispettiva interfaccia grafica tattile, la guida autonoma senza conducente, l’internet of things, e ancora tante altre invenzioni presenti e future.
BREVETTI STORICI E FONDAMENTALI
Numero brevetto | Data Registrazione | Descrizione Brevetto |
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US 8,294 | 1851 | La macchina per cucire a pedale inventata a metà del 1800 da Singer (questo nome è ancora oggi dopo quasi due secoli sinonimo di macchina per cucire). GUARDA BREVETTO |
US 157,124 | 1874 | Su tratta dell’invenzione del filo spinato che ha consentito ai coloni che nell’800 si espandevano e colonizzavano il territorio degli Stati Uniti d’America di recintare e proteggere le loro fattorie per difenderle dai pellerossa e dagli animali selvatici. |
US 200,521 | 1878 | Il genio di Edison inventa con il fonografo il modo di registrare e riprodurre un segnale sonoro: un’invenzione che costituisce un momento decisivo non soltanto nella storia della tecnica ma anche in quella della musica e, più in generale, della cultura. GUARDA BREVETTO |
US 223,898 | 1880 | La lampadina ad incandescenza, inventata da Edison a fine ottocento, che liberò il mondo dall’oscurità e rese la vita dell’uomo più luminosa e sicura. |
GB 12,039 | 1896 | Il genio italiano di Marconi riesce a trasmettere segnali elettrici attraverso lo spazio, ovvero via etere come si diceva allora, senza bisogno di utilizzare fili, e subito Marconi brevetta la sua invenzione che apre all’umanità possibilità immense e praticamente illimitate di comunicazione e di trasmissione di dati e informazioni. |
US 942,700 | 1909 | Nel1905 Leo Baekeland nel suo laboratorio di Yonkers presso New York, mentre cercava un surrogato della gommalacca, combinò il fenolo con la formaldeide ottenendo un materiale plastico, di colore scuro, che chiamò, dal suo cognome, bachelite o bakelite, e subito brevettò per iniziarne immediatamente la produzione industriale, fondando, nel 1910, la General Bakelite Company: questo materiale avrebbe avuto un notevole successo commerciale e sarebbe stato in seguito ampiamente applicato in una molteplicità di campi fino all’avvento delle moderne plastiche, così da essere riconosciuto come una pietra miliare nella storia della chimica. |
US 993,189 | 1911 | E’ il brevetto che segna la fondazione dell’Olivetti e impose, migliorandone le prestazioni, la macchina per scrivere negli uffici di tutto il mondo. |
US 1,403,988 | 1917 | E’ uno dei brevetti che riflettono lo sviluppo della cerniera lampo o “zip”, da quando, ancora nell’800, l’americano Elias Howe ebbe la prima idea, che brevettò, ma non pensò mai di sfruttare commercialmente. Passarono diversi anni per metterla a punto e perfezionarla. Alla fine nel 1917 arrivò l’ingegnere svedese Gideon Sundbäck che aumentò il numero degli elementi di legatura da quattro per pollice a undici ed ebbe l'idea, che subito protesse con questo brevetto, di fissare la cerniera su due nastri di stoffa per semplificarne l'installazione. Questo miglioramento fu accolto positivamente dal mercato e pose le basi del progressivo successo commerciale della zip che continua inarrestabile ancora oggi. GUARDA BREVETTO |
US 1,856,986 | 1925 | E’ il brevetto base e di concetto, pertanto avente uno scopo molto ampio, del nastro adesivo o “scotch”, inventato nel 1925 da Richard Drew, un ricercatore della multinazionale americana 3M che poi lo lanciò e lo mise in commercio nel 1930. A quel tempo questo nastro adesivo era fatto con colla da falegname e glicerina. Sembra però che la 3M, per risparmiare nel produrlo, usasse poca colla e perciò qualcuno la accusò di essere "scozzese" (con riferimento alla stereotipata tirchieria degli scozzesi), da qui l'origine del nome "scotch" che è poi diventato di uso comune per indicare questo utilissimo prodotto. |
GB 465,045 | 1935 | Il brevetto, dietro il quale c’è il fondamentale contributo dell’italiano Enrico Fermi, che scaturì dalla ricerca e dagli esperimenti che permisero di capire che era possibile controllare l’enorme energia nucleare liberata da pochi grammi di materia, e pertanto sfruttarla in molteplici applicazioni, inclusa la bomba atomica come poi è avvenuto pochi anni dopo. |
US 2,071,251 | 1937 | E’ uno dei brevetti del chimico americano Wallace Carothers, che, lavorando in un laboratorio della DuPont, fu il primo a sintetizzare negli anni 30 del secolo scorso le poliammidi, da cui fu prodotto il nylon che fu subito utilizzato come filamento tessile dall’industria in particolare per produrre le seducenti calze da donna in nylon, in sostituzione di quelle precedenti di seta, per le quali le donne andarono subito pazze, che ebbero un enorme successo e anche un rilevante impatto sulla moda femminile. |
US 2,265,055 | 1938 | Si narra che l’ungherese Laszlo Biro ebbe l’idea della cosiddetta “penna a sfera”, tutelata da questo brevetto, osservando dei bambini che giocavano a biglie e le facevano rotolare in una pozzanghera, e queste ne uscivano lasciando dietro di sé una scia di fango perfettamente omogenea. Il brevetto fu in seguito acquistato dal barone francese, di origini valdostane, Marcel Bich, che vi creò un impero economico e diventò ricchissimo, con la famosa penna a sfera BIC che tutti noi conosciamo ed è in assoluto ancora oggi la penna a sfera più venduta al mondo. Laszlo Biro morì povero, a differenza del barone Bich, ma se non altro il suo nome è rimasto indissolubilmente legato a questa utile invenzione. GUARDA BREVETTO |
GB 666,319 A | 1948 | Il brevetto di base sulle lenti a contatto che hanno consentito a milioni di persone di fare a meno degli occhiali. |
US 2,649,311 | 1953 | Nel lontano 1953 qualcuno negli USA, anticipando l’evoluzione del mercato, ha l’idea e brevetta l’air bag che in seguito, dopo vari anni, diventerà uno standard per la sicurezza dei veicoli. |
US 6,365,687 B1 | 1954 | È uno dei numerosi brevetti dell’italiano Giulio Natta che inventò e sviluppo il processo di polimerizzazione che gli valse il premio Nobel e aprì una nuova era nella chimica dei materiali, con rilevanti e ampie ricadute industriali che sono state alla base dell’utilizzo della plastica, nella sua forma più generale e diffusa, in una vasta e ormai innumerevole e infinita gamma di applicazioni, in particolare in sostituzione di materiali convenzionali, che hanno modificato la nostra vita quotidiana e i nostri consumi, quale ad esempio, tanto per citare una di queste applicazioni, l’uso del PET (PoliEtilene Tereftalato) per la produzione delle cosiddette bottiglie di plastica in sostituzione di quelle di vetro. GUARDA BREVETTO |
CH 346193 | 1958 | E’ il brevetto base del famoso sistema di fissaggio “Velcro” che tutti noi utilizziamo nella vita di tutti i giorni ad esempio per chiudere una borsa oppure per unire due parti di un vestito che stiamo indossando. L’idea di questo pratico e comodo sistema di fissaggio fu ispirata dalla natura e venne all'ingegnere svizzero George de Mestral osservando, al ritorno da una passeggiata in montagna, che la sua giacca era piena degli appiccicosi fiori di cardo alpino, quelle palline che si attaccano ovunque. Colto dalla curiosità, li analizzò al microscopio e scoprì che erano fiori che sul calice avevano dei minuscoli uncini, che permettevano la loro diffusione incastrandosi ovunque, anche nelle anse formate dai peli del tessuto della giacca. Pertanto De Mestral sviluppò un sistema di fissaggio simile composto da due elementi: una striscia di stoffa lineare con minuscoli uncini che poteva accoppiarsi con un'altra striscia di stoffa provvista di minuscole asole, in cui i due elementi, una volta pressati l’uno contro l’altro, si attaccavano temporaneamente, fino a quando venivano separati meccanicamente. |
US 3,136,979 | 1964 | Il brevetto, frutto della ricerca pionieristica in Olivetti degli anni 60 del secolo scorso, riguarda una macchina per l’elaborazione di dati, come in quel periodo si chiamavano questi oggetti strani e misteriosi a metà fra la meccanica e l’elettronica, che utilizzava un pacchetto di schede perforate per l’introduzione nella macchina dei dati da elaborare, e che costituì un salto e una tappa importante, nell’evoluzione della tecnica, che avrebbe portato da lì a pochi anni allo sviluppo del Personal Computer o PC, con il floppy disk invece delle schede perforate, e pertanto consentito di portare su una scrivania, ovvero a livello personale, la potenza di calcolo e di elaborazione che fino ad allora era fornita solo dai grandi sistemi di calcolo. |
US 3,245,789 | 1966 | Uno dei tanti brevetti con cui Polaroid, che aveva inventato la macchina fotografica istantanea, citò la concorrente Kodak con l’accusa di averli violati, dando così origine a una annosa e costosa battaglia legale per una tecnologia che poi il progresso tecnico nell’arco di pochi anni ha reso obsoleta e definitivamente sostituito con la fotografia digitale. |
US 3,541,541 | 1967 | E’ il brevetto base sul mouse, cioè quel dispositivo con cui facciamo scorrere manualmente un cursore sullo schermo di un computer per poi fare un click nella posizione giusta: provate a lavorare su un computer da scrivania senza usare il mouse e vi accorgerete di quanto questa invenzione sia utile e faciliti il vostro lavoro. GUARDA BREVETTO |
US 3,924,043 | 1969 | E’ uno dei brevetti che copre la speciale colla adesiva, che incolla ma-non-tanto e non lascia tracce, che caratterizza quei foglietti giallo-canarino, chiamati POST-IT, che tutti noi che lavoriamo in un ufficio usiamo, essendo diventati ormai indispensabili. Questo speciale adesivo o colla fu inventata da Silver Spencer, un ingegnere della multinazionale americana 3M, che però in realtà lavorava per cercare un nuovo adesivo potente, per cui inizialmente non intravide alcun uso o applicazione per questa colla “debole” che aveva casualmente inventato. Solo nel 1974 Arthur Fry, un collega di Silver Spencer alla 3M, trovò una soluzione per applicare vantaggiosamente questa colla. Infatti Arthur Fry cantava nel coro della sua chiesa, e per tenere traccia dei brani utilizzava dei foglietti volanti come segnalibri, che però continuavano a spostarsi e a cadere per terra, facendogli perdere la pazienza e la concentrazione, per cui ebbe l’idea di applicare la colla di Silver Spencer su piccoli fogli per creare dei segna libri, facilmente attaccabili e riposizionabili, da usare al posto dei foglietti volanti. Nacque così il POST-IT che fu poi lanciato con enorme successo nel mercato dalla 3M. |
US 3,495,222 | 1970 | Negli anni 60 c’era un gruppo di ingegneri e ricercatori, guidati dall’ing. Perotto, che lavoravano in Olivetti e svilupparono l’architettura del primo “Personal Computer” o PC, che sarebbe poi diventata uno standard negli anni a venire, quando a quel tempo dominavano i mastodontici ed enormi sistemi di calcolo e di elaborazione dei produttori americani, quali l’IBM. Da quella ricerca nacque il Programma 101, oggetto di questo brevetto, che a ragione può essere considerato come il primo calcolatore personale o PC nella storia della tecnica, completo e integrante tutte le funzioni e le periferiche dei calcolatori personali che da lì in pochi anni avrebbero sostituito la macchina per scrivere e sarebbero comparsi in tutti gli uffici del mondo. |
US 3,707,313 | 1972 | Il brevetto, frutto della ricerca italiana in FIAT e poi ceduto alla tedesca Bosh insieme a tutta la relativa tecnologia, è uno dei brevetti base e fondamentali del sistema ABS, diventato poi uno standard ed applicato praticamente in tutti i veicoli su strada, ovvero del sistema di frenatura modulata che evita il bloccaggio e lo slittamento delle ruote di un veicolo, garantendone così la guidabilità durante le frenate su strade innevate e coperte di ghiaccio, e che pertanto ha reso la guida della nostra macchina molto più sicura anche nelle condizioni più critiche. |
US 3,911,215 | 1975 | Il tappetino sensibile, protetto da questo e vari altri brevetti, conosciuto da tutti come “touch pad” o “track pad”, implementato anche in forma di schermo sensibile o “touch screen”, che tocchiamo e/o sul quale facciamo scorrere le nostre dita così da muovere un cursore su uno schermo grafico e attivare le rispettive icone, ha efficacemente sostituito il mouse in molte applicazioni e ampliato la nostra capacità di interfacciarsi con un computer e di dare l’input a una molteplicità di dispositivi che usiamo nella vita quotidiana, rendendo così comodo e facile l’uso di molti servizi come il Bancomat e tanti altri. |
US 4,153,998 A | 1976 | Questo brevetto protegge il touch-trigger probe che ha rivoluzionato il settore della metrologia ed è stato inventato dall’inglese Sir David McMurtry costruendo e sperimentando, una sera a casa sua, un rudimentale prototipo comprendente una sonda, realizzata incollando delle bacchette di legno, che, quando entra in contatto con un oggetto da misurare, si sposta da una posizione di riposo così da rompere un circuito elettrico. |
EP 0018197 A1 | 1980 | Quando ascoltate per televisione gli spot pubblicitari sugli aspirapolvere Dyson, sappiate che la tecnologia di questi efficienti aspirapolvere a ciclone, che fanno a meno dell’ingombrante e poco ecologico sacchetto degli aspirapolvere convenzionali, è stata inventata e brevettata circa 40 anni fa da un signore inglese di nome James Dyson che ora, grazie alla sua invenzione, è diventato uno degli uomini più ricchi del mondo. |
US 4,516,484 | 1983 | E’ uno dei tanti brevetti che hanno protetto nel tempo la famosa caffettiera “MOKA”, che tutti noi conosciamo, a partire da quando fu inventata dall’italiano Alfonso Bialetti nel 1933, e che continua ancora oggi la sua straordinaria storia di successo, ed è diventata, con l’inconfondibile forma squadrata ottagonale del suo coppo, uno dei simboli del design industriale italiano. GUARDA BREVETTO |
US 4,490,728 | 1984 | E’ uno dei brevetti, alla base della tecnologia di stampa termica a getto d’inchiostro (bubble ink jet) che ha avuto un grande successo commerciale, che rivendica un micro resistore che viene eccitato da un impulso di corrente, così da scaldarsi rapidamente e conseguentemente causare l’evaporazione di un liquido, tipicamente inchiostro, che lambisce il micro resistore, per cui si genera una bolla di vapore in rapida espansione che preme sull’inchiostro adiacente e causa l’emissione, tramite un ugello capillare, di una goccia di inchiostro: un brevetto di principio fatto di poche cose, ma combinate in modo inventivo. |
US 4,600,918 | 1986 | Quando regoliamo, comodamente seduti su una poltrona, il volume o la luminosità del nostro televisore, osservando sul suo schermo una barra che varia in lunghezza indicandoci il livello di volume e di luminosità che stiamo regolando, usiamo questa utile invenzione frutto del genio italiano. |
US 4,575,330 | 1986 | Nel 1983 Chuck Hull usò un raggio di luce ultravioletta per focalizzarlo e spostarlo, sotto il controllo di un computer, sulla superficie di una vasca piena di un fotopolimero liquido, così da formare un sottile strato indurito costituito dal fotopolimero solidificato nelle zone colpite dalla luce ultravioletta, e in questo modo formò, in successione e uno sopra l’altro, i vari strati di un oggetto solido, così da crearlo a partire dal fotopolimero liquido: nacque così, con il corrispondente brevetto, la cosiddetta stereolitografia, che ha poi dato origine alla stampa 3D o “3D printing”, per la produzione di oggetti tridimensionali, che ha rivoluzionato il settore della prototipazione e ora appare destinata a rivoluzionare anche la manifattura e a consentire a chiunque, usando una stampante 3D, ormai avente un costo accessibile, di farsi i pezzi “in casa” nelle forme più svariate e incredibili che vuole e a dei costi irrisori. |
US 4,667,088 | 1987 | Il brevetto protegge il primo dispositivo portatile, in forma di una carta, precursore dell’IPod in seguito sviluppato e portato al successo commerciale dalla Apple, per la registrazione e riproduzione di brani musicali, pertanto un brevetto di base che avrebbe potuto avere un importante ritorno economico per il suo titolare se, per un imperdonabile errore, non fosse stato lasciato decadere non pagando le rispettive tasse di rinnovo. |
US 5,121,329 | 1992 | E’ il brevetto che implementa e perfeziona l’invenzione della stereolitografia di Chuck Hull ed è alla base della tecnologia della modellazione a deposizione in forma fusa FDM (Fused Deposition Modelling) che ha avuto un notevole successo ed ha consentito di abbattere il costo delle attuali stampanti 3D, così da farle diventare un’apparecchiatura di uso comune, in cui una testa di erogazione eroga un materiale fuso, quale una resina termoplastica, che solidifica quando è raffreddato ad una determinata temperatura, in cui la testa di erogazione deposita in successione una pluralità di strati, uno sopra l’altro, di tale materiale fuso, e in cui ciascun strato è depositato una volta che quello depositato in precedenza si è raffreddato e solidificato, fino a formare, strato dopo strato, un oggetto tridimensionale. |
EP 0789867 B1 | 1995 | Questo colleghiamo a un computer una generica telecamera o una stampante, e questa funziona subito correttamente e senza problemi, dobbiamo ringraziare questo brevetto che protegge la cosiddetta porta USB che ha standardizzato i collegamenti e lo scambio di dati fra un computer e una qualsiasi periferica. |
EP 0828160 B1 | 1996 | Se il nostro smartphone sa riconoscere correttamente in ogni momento come è orientato nello spazio e il suo schermo visualizza le immagini sempre nel verso giusto, anche se lo giriamo e movimentiamo a nostro piacimento, è perché lo smartphone incorpora un micro sensore inerziale di silicio, che opera da giroscopio, inventato da un italiano e protetto da questo brevetto. |
EP 0937278 B1 | 1997 | E’ il brevetto con il quale siamo entrati nell’era dell’e-book, ovvero dei libri e dei giornali elettronici che si leggono e si sfogliano comodamente pagina per pagina su un dispositivo digitale e stanno soppiantando un po’ alla volta i libri e giornali di carta. |
EP 1223637 B1 | 1999 | Se oggi il vostro telefono cellulare non assomiglia a un pericoloso oggetto contundente, a causa della presenza dell’antenna telescopica espandibile, come i cellulari di qualche anno fa, è perché degli spagnoli hanno inventato l’antenna a frattali, praticamente invisibile, protetta da questo brevetto. |
EP 1236126 B1 | 2000 | E’ uno dei brevetti fondamentali che stanno preparando e anticipando l’era ormai alle porte della guida autonoma senza conducente in cui viaggeremo su veicoli che saranno in grado di portarci dove vogliamo senza che siamo noi a guidarli con il volante. |
US 6, 285,999 B1 | 2001 | Nel 1995 uno studente 22enne dell’università di Stanford in California inventa e brevetta un geniale e innovativo algoritmo, avente enormi potenzialità e applicazioni, che classifica in base a un rango o “rank” e assegna un corrispondente punteggio o “score” alle pagine e ai documenti, recensiti su internet, che sono “linked”, ovvero sono collegati e puntati da altre pagine e documenti, anch’essi recensiti su internet, che sono “linking”, ovvero si collegano e puntano a altre pagine e documenti “linked”, in cui le pagine e i documenti “linked” sono processati in base al punteggio che è stato loro assegnato dall’algoritmo, così da privilegiare quelle pagine e quei documenti che possono vantare più collegamenti o “links” con altre pagine o documenti. Questo studente si chiama Larry Page e insieme all’amico Sergey Brin fonda subito Google per sfruttare questo innovativo algoritmo e il relativo motore di ricerca, ovvero Google, che si rivela immediatamente essere il migliore e il più efficiente in assoluto per navigare nell’immenso mare di informazioni presenti in internet e trovare proprio quella giusta e aggiornata che cercavamo. |
EP 1488338 B1 | 2003 | Interpretare un testo complesso e tradurlo correttamente in un’altra lingua sembrava essere una cosa impossibile per un computer e fattibile unicamente da parte di una mente umana, che sola poteva riconoscere e interpretare tutte le sfumature del testo e le combinazioni di parole che lo formano, ma è probabile che molto presto dovremo cambiare opinione, anche per colpa di un brevetto come questo. |
EP 1734728 B1 | 2005 | Dobbiamo a questa invenzione della BlackBerry se possiamo inviare con un cellulare le nostre e-mail come un normale SMS e se i telefonini della BlackBerry hanno avuto un grande successo nel mercato è grazie a questo suo brevetto. |
EP 2063436 B1 | 2007 | E’ uno dei brevetti che sono alla base dello sviluppo delle batterie al litio ad alto rendimento che ci stanno portando verso un mondo ecologico tutto elettrico, a cominciare dalle automobili. |
US 7,844,915 B2 | 2010 | Parliamo del cosiddetto “pinch to zoom” che facciamo, prima pizzicando e poi espandendo con due dita della mano una zona dello schermo tattile del nostro smartphone, quando vogliamo vederla meglio: dobbiamo sapere che questa manovra, che ci sembra da sempre naturale e a cui ci siamo subito adeguati – basta osservare la gente che incrociamo per strada, nei bar, in treno, ovvero in tutti i posti dove andiamo quotidianamente - è stata brevettata da Apple che ha ricavato profitti enormi da questo brevetto. GUARDA BREVETTO |
Di seguito sono elencati una serie di collegamenti a siti dove poter trovare informazioni utili sul mondo dei brevetti e dei marchi e dover poter apporofondire ogni aspetto della proprietà industriale e intellettuale.